Il mercato auto di maggio 2022 ha chiuso con un -15,0% rispetto a maggio 2021 che sa di sconfitta. Un anno fa il mercato auto si riprendeva dalla batosta del 2020, mentre ora non sa riprendersi dalla guerra e problemi dovuti all’ approvvigionamento delle materie prime, ritardi dovuti ai lockdown in Cina con il paradosso che gli ordinativi in certi casi ci sono ma non si riesce ad evaderli in tempi “normali”. Da 2/3 anni ci sono 2 facce della medaglia con differenze sempre più marcate: le elettrificate, ibride, plug-in ed elettriche resistono e questo mese danno segnali di ripresa nonostante i ritardi, mentre crollano le vecchie alimentazioni con il solo GPL che prova a resistere. La crisi 2020-2022 ha un solo dato positivo per il futuro, pochi motori inquinanti venduti in questo periodo.
Tornano gli incentivi per auto, quindi probabilmente il mercato dovrebbe ricevere una scossa, gli incentivi cambiano in base alle emissioni del veicolo che si va ad acquistare e se con o senza rottamazione.
Dai dati unrae vediamo, da più di un anno, come le benzina stiano per essere completamente sostituite dall’ ibrido anche se le mild hybrid sono in numero maggiore rispetto alle full-hybrid, mentre il diesel è morto da tempo. Il paradosso però è che la linea tracciata è quella di non vendere più auto con motore a scoppio entro il 2035, quindi, di fatto, comprare un’ auto con motore termico nel 2026 vorrà dire comprare un’ auto fuori mercato. Probabilmente vedremo il picco massimo delle ibride nel 2024, dopodiché, saranno le plug-in a trainare sempre di più questa tecnologia fino almeno al 2028.
Per ora l’ ibrido è l’ alimentazione dominante, dopo 3 mesi di fiacca, rialza la testa ma con un misero +1,8% su maggio 2021, sempre primo posto per alimentazione, ma, come detto, in pratica già obsoleto.
Con gli equilibri mondiali in cambiamento chissà quando vedremo sparire anche le mild hybrid, visto anche l’ annuncio di FIAT di non produrre più diesel e benzina addirittura già dal primo luglio di quest’ anno. Sempre deludente il dato diviso tra full hybrid e mild hybrid, 9 % full e 25 % mild.
Un vero peccato dunque che 2 terzi delle immatricolazioni siano ibride “leggere”, ma insieme (e senza plug-in) detengono il 33,9 % del mercato su base annua. Superato quindi, e di molto, il fatidico 30%, ma non raggiungeranno mai le percentuali viste per il diesel anni addietro, cioè non raggiungeranno mail il 59% e nemmeno il 50%. Con le plug-in, le ibride sono al 39,3 % su base annua e probabilmente sarà il 40% la quota di riferimento per quanto riguarda le ibride.
Toyota rimane in corsa con Yaris Cross, ma non è più “quella di una volta” sempre davanti a tutte, ora quasi sempre dietro alle irraggiungibili mild hybrid Fiat Panda e Lancia Ypsilon.
Ancora nessun arrivo elettrico Toyota per il mercato europeo e sempre meno Toyota nelle top-10 per alimentazione, staremo a vedere ora con la crisi in essere come si muoverà il mercato delle fossili..
L’ esistenza delle ibride “leggere” è una sconfitta, ma almeno, dopo 3 anni le diesel ibride sono solo al 4,2 % di quote di mercato su base annua.
Dal 2020 il grafico EcomobilityIdea per le ibride riporta i dati senza plug-in, ma ci sono comunque le mild hybrid. Come si può vedere dal grafico, il 2022 non è partito bene, ma questo mese si è ripreso. Da tenere d’ occhio
Questo mese “respirano” anche le auto GPL, +4,1 % su maggio 2021, resta l’ ultima certezza delle alimentazioni fossili con una quota di mercato all’ 8,4 %, in calo di altri 0,2 punti percentuali. Gli automobilisti stanno dando un’ ultima chance al GPL, ma quanto potrà durare con i prezzi dei carburanti in risalita?
Ennesimo disastro per le immatricolazioni di auto a metano, un altro pesantissimo negativo, -60,6 % su maggio 2021 e quota di mercato ferma all’ 1,1 % su base annua. In un momento in cui benzina e diesel vengono abbandonate per il metano va molto peggio, le immatricolazioni sono al minimo storico. Verrà sostituito dall’ idrogeno? Probabilmente dal GPL stesso. Il 2022 sarà il peggior anno di sempre per il metano? Possiamo dire di sì.
GPL+metano ancora sotto il 10%, si fermano al 9,5% di quota mercato, tutto sommato non male, ma, di fatto, tenuta in piedi dalle sole GPL. Il 2022 sarà un fuoco di paglia per le alimentazioni a gas?
Diesel al quarantacinquesimo negativo consecutivo, -29,5 % su maggio 2021, quota di mercato scende al 20,6% su base annua, ufficialmente fuori mercato. Non vedremo più grandi vendite di auto diesel né nei prossimi mesi, né mai più.
La benzina si converte all’ ibrido, mentre il diesel va a morire. Dopo 45 negativi le ibride diesel sono appena al 4,2 % di quota su base annua, anche queste ormai fuori mercato. Sarà interessante vedere come adesso si muoverà il mondo nei confronti di quasi 4 anni di immatricolazioni diesel sempre al ribasso, ma milioni di auto diesel ancora in circolazione.
E’ notizia di pochi giorni, l’ ufficializzazione della data di scadenza per il motore termico fissata per il 2035, per il diesel il conto alla rovescia è iniziato già da anni ed è più veloce del previsto, ora è tempo di pensare a tutta la gestione da post “zero nuove immatricolazioni di auto diesel”.
L’ andamento del prezzo diesel e benzina lo trovate nell’ articolo dedicato.
Dati del Ministero dello Sviluppo Economico dell’ ultimo mese:
Differenza diesel-benzina prezzo netto attuale: 1.039,04 – 1127,39 = -88,35 millesimi, record assoluto per entrambi con la differenza tra i 2 che scende in favore del diesel
La discesa delle solo-benzina è inarrestabile, ormai il minimo sindacale è l’ ibrido leggero, quindi di nuove immatricolazioni solo-benzina per il 2023 ne vedremo pochissime, questo mese -22,0 % su maggio 2021, e quota di mercato su base annua in leggera risalita al 27,3%. Le solo-benzina entro pochi mesi non esisteranno più, ma saranno sostituite da ibride e ibride leggere, ma anche da ibride plug-in.
Diesel e benzina, stabili al 47,9% ma ora, con l’ annuncio ufficiale da parte dell’ Europa sul divieto di vendere auto diesel, benzina ed ibride dal 2035, il destino del motore a scoppio sembra scritto e, di fatto, la sua dipartita avverrà ben prima del 31 dicembre 2034. Già nel 2023, quindi fra pochi mesi, la rivoluzione elettrica sarà compiuta.
Il parco auto sta cambiando radicalmente e deve cambiare in favore dell’ aria che respiriamo. Dobbiamo parlare di più di Elettriche+fotovoltaico+Accumulo!
L’ eco incentivo per elettriche e plug-in riparte, ma forse non è più indispensabile perché in molti, anche senza incentivo, non intendono comprare auto “vecchie”.
Elettriche in ripresa, ma ancora “in ritardo”, solo 4.489 nuove immatricolazioni in un mese e -13,2% rispetto a maggio 2021. Questa volta la crescita elettrica è inferiore a quella delle ibride di 4 anni fa (10.177 immatricolazioni ibride a maggio 2019), ma c’è da considerare la crisi, quindi speriamo che presto tornino a fare di meglio. Quota di mercato stabile al 3,3 % (ibride al 5,1% a maggio 2019).
Tesla assente anche a maggio pertanto per Fiat 500 stare al primo posto è cosa ormai facile, a seguire Smart ForTwo e Peugeot208, Renault Twingo, mentre perdono terreno Dacia Spring e Renault Zoe.
I numeri e l’andamento del mercato delle elettriche sono comunque simili alle altre alimentazioni, fanno parte del quotidiano ed infatti anche la rete di ricarica copre ormai quasi tutto il territorio italiano. Con prezzi d’ acquisto più bassi, autonomia leggermente più lunga e ampliamento listino city car elettriche, le auto a combustione non avranno più motivo di esistere (quote di mercato su base annua 3,3% contro 1,1% del metano che esiste da 50 anni).
Dal grafico EcomobilityIdea si vede come dopo un rallentamento qualcosa torna a muoversi…
L’ ibrido Plug-in per la terza volta dopo mesi di crescita esponenziale, segna un altro negativo, ma più contenuto, -3,5 % su maggio 2021. Nonostante questo, un importante numero di nuove immatricolazioni, 7.476, cioè 5,9 volte le immatricolazioni a metano.
Le ibride plug-in sono l’ anello mancante tra motori termici ed elettriche, nonostante il negativo di questo mese salgono al 5,4 % di quota di mercato su base annua. Le ibride plug-in 2.0 dovrebbero avere 120 / 130 km di autonomia in elettrico con possibilità di ricarica fast e motore endotermico di supporto per altri 400 / 420 km, non c’è più bisogno di motori termici enormi, pesanti ed inquinanti e di autonomie di 1.000 km, vuoi l’ elettrico per tutti ed emissioni ridotte, devi proporre plug-in con oltre 100 km di autonomia elettrica e ricarica come una qualsiasi elettrica.
Viaggiare ad emissioni zero si può e si può scegliere il modello che più piace a noi e al nostro portafoglio!
Vi consiglio questa esperienza plug-in per esser sicuri di comprare l’ auto giusta per le vostre esigenze e tasche.
Dal grafico EcomobilityIdea si può percepire come mancasse proprio questa tecnologia, da pochissime immatricolazioni ad un balzo così importante in poco tempo (da settembre 2020).
A maggio 2022 Plug-in ed Elettriche -7,4 % su maggio 2021 e 11.965 immatricolazioni “ricaricabili”! Quota di mercato Elettriche+plug-in sale all’ 8,7 % superando definitivamente le GPL.
Grazie a EcomobiliyIdea, perché solo qui troverete il grafico dell’ andamento di Elettriche+plug-in
Idrogeno ancora non pervenuto, inesistenti! Sono anni che c’è questa possibilità, ma, rimane ancora un’ idea, tranne qualche auto prova Toyota Mirai o Hyundai Nexo, la casella è sempre a zero. Ci sarà un il tempo dell’ idrogeno prima o dopo il 2035 o è già tempo di rimetterlo nel cassetto?
Torna a scendere la media ponderata unrae sulle emissioni CO2 di auto all’ acquisto. Da 128,6 di gennaio 2021 ora si attesta a 117,6, in miglioramento rispetto al mese scorso e in miglioramento rispetto a maggio 2021, ma -3,2% è ancora poco. Ci aspettavamo ad oggi almeno 105g di CO2 per km, invece dobbiamo aspettare ancora.
Dati 2022-2021-2020-2019-2018: rispetto al 2018 il mercato auto di oggi è completamente stravolto. L’ unica alimentazione che, tra alti e bassi, sembra invariata è il GPL, mentre diesel, benzina e metano stanno per scomparire sostituite da ibride, plug-in ed elettriche.