Il mercato auto italiano e mondiale è ormai avviato verso verso l’ elettrificazione dei veicoli e il parco circolante italiano sta cambiando radicalmente verso un rinnovamento ecologico.
Il parco auto circolante italiano al 2020, come si può apprezzare dai dati ACI, mostra, dopo un anno di apparente ripresa, il nuovo e definitivo declino del motore benzina, ma anche la prima storica diminuzione dei veicoli a gasolio che ormai sono destinati a scendere fino ad azzerarsi fra una quindicina d’ anni. Ancora in aumento le auto alimentate a GPL e un leggerissimo aumento anche per quelle a metano, questa volta suddivise in auto nate a metano e benzina+metano che però, insieme, comunque non hanno ancora raggiunto il milione di auto e probabilmente non lo raggiungeranno mai. Il mercato attuale evidenzia un’ autentica rivoluzione verso l’ elettrificazione cominciando dalle auto ibride per poi andare verso l’ ibrido plug-in e finire verso l’ elettrico.
Anche se può non sembrare così evidente, in realtà per la prima volta di sempre diesel e benzina diminuiscono contemporaneamente nello stesso anno. Il pareggio numerico tra queste 2 alimentazioni non è più visto nell’ aumentare del diesel e leggera diminuzione delle benzina, ma nella loro marcata diminuzione, probabilmente nel 2023 avremo 17 milioni di auto a gasolio e 17 milioni a benzina.
Attualmente la quota di mercato diesel+benzina è al 55,5%, minimo storico e 22,5 % in meno in un anno.
Guardando i dati delle auto più vecchie con più di 10 anni, sembra ci sia un aumento, in realtà c’è da considerare che ogni anno c’è appunto un anno in più, quindi, a conti fatti, il rinnovo del parco auto c’è, ma non si vede. Questo si nota nella colonna azzurrina in diminuzione. Per forza di cose ci sono più veicoli con più di 10 anni rispetto a veicoli recenti, ma ci sono più veicoli con meno di 13 anni, rispetto a vecchi veicoli super inquinanti Euro0. Inoltre, sul cosiddetto parco auto italiano troppo vecchio ci sarebbe da considerare che auto con più di 15 anni probabilmente sono auto di persone giovani o meno giovani, ma che al 90% dei casi non fanno più di 200 km a settimana, pertanto all’ utilizzatore quasi mai risulterebbe conveniente sostituirla con un’ auto costosa di ultima generazione, ma nemmeno con un’ auto usata di 7 o 8 anni, soprattutto ora con restrizioni sempre più pesanti per auto omologate Euro 4 o precedenti.
Quindi, guardando le auto con più di 10 anni, la terza colonna da sinistra, si vede il terzo calo consecutivo rispetto all’ anno precedente e questa volta anche più marcato, quindi il parco auto comincia a cambiare, inoltre il triennio 2011-2013, gli anni in cui la crisi si è fatta più sentire, il numero di auto è basso, pertanto, quando fra un anno o 2 diventeranno obsoleti e da rottamare, ci sarà un cambio importante nel parco circolante.
Il dieselgate, la giusta “demonizzazione del diesel” e conseguenti blocchi nelle varie metropoli, non hanno bloccato il mercato sul nuovo, ma hanno inevitabilmente frenato l’ usato ormai con la data di scadenza. Questo però non dovrebbe rallentare il rinnovamento del parco auto, ma saranno i prossimi anni a dirlo, soprattutto con l’ evoluzione delle batterie per auto elettriche e il limite imposto al 2035 sulle nuove immatricolazioni di auto diesel e benzina e soprattutto grazie agli incentivi statali. Nel mentre il mercato dell’ usato, probabilmente, non verterà più su auto da 6 a 7 anni per sostituire auto da 11 a 14 anni, bensì si sposterà su auto da 7 a 10 anni, che perderanno ancora più valore, per sostituire auto con più di 13 anni. Inoltre è da considerare che, restando proprietari per almeno un anno di un’ auto con più di 9 anni, la si potrebbe sfruttare per accedere agli incentivi che dureranno sicuramente altri 2 anni.
Con circa 2 milioni di auto nuove ogni anno, si potrebbe pensare che per rinnovare quasi 40 milioni di veicoli ci vogliano 20 anni, in realtà ne bastano 11, perché, come detto, i possessori di veicoli molto vecchi, per il poco utilizzo che ne fanno, non sono propensi a cambiarli e in più oltre al mercato del nuovo c’è comunque anche l’ usato.
Ci sono voluti anni per sostituire le vecchie benzina con le diesel, dopo 30 anni però le diesel sono state bandite per una nuova, vera, energica rivoluzione ecologica.
Il 2020 e il 2021 hanno intrapreso una strada ben precisa verso l’ elettrificazione, la rivoluzione ecologica è iniziata.