Il mercato auto italiano e mondiale punta dritto verso l’ elettrificazione dei veicoli e il parco circolante italiano è all’ inizio di un rinnovamento ecologico.
Il parco auto circolante italiano al 2018, come si può apprezzare dai dati ACI, mostra un costante calo dei veicoli benzina e un conseguente aumento dei veicoli a gasolio che però sarà l’ ultimo e in minima parte un aumento anche delle auto alimentate a GPL. Il mercato attuale evidenzia un’ impetuosa salita delle auto ibride che rispetto al parco circolante cominciano a non essere del tutto irrilevanti, mentre questo non vale se pensiamo alle ibride plug-in o alle elettriche, seppur in aumento, ma con numeri ancora troppo bassi. Lieve l’ aumento delle auto a metano nonostante i bassi numeri del 2018.
Come previsto, il 2018 non ci ha lasciato un parco auto con alimentazione gasolio e benzina a pari numeri, questo accadrà nel 2019, ma con le gasolio in netto calo.
Guardando i dati delle auto più vecchie, quindi con più di 15 anni, sembra ci sia un aumento, in realtà c’è da considerare che ogni anno c’è appunto un anno in più, quindi, a conti fatti, il rinnovo del parco auto c’è, ma non si vede. Inoltre, sul cosiddetto parco auto italiano troppo vecchio ci sarebbe da considerare che auto con più di 15 anni probabilmente sono auto di persone giovani o meno giovani, ma che al 90% dei casi non fanno più di 200 km a settimana, pertanto all’ utilizzatore quasi mai risulterebbe conveniente sostituirla con un’ auto costosa di ultima generazione, ma nemmeno con un’ auto usata di 6 o 7 anni, soprattutto ora con restrizioni sempre più pesanti per auto omologate Euro 4 o precedenti.
Guardando le auto con più di 10 anni, la terza colonna da sinistra, si vede che per la prima volta sono in calo rispetto all’ anno precedente, quindi il parco auto comincia a cambiare, inoltre il triennio 2011-2013, gli anni in cui la crisi si è fatta più sentire, il numero di auto è basso, pertanto, quando fra 2 anni diventeranno obsoleti e da rottamare, ci sarà un cambio importante nel parco circolante.
Il dieselgate, la giusta “demonizzazione del diesel” e conseguenti blocchi nelle varie metropoli, non hanno bloccato il mercato sul nuovo, ma hanno inevitabilmente frenato l’ usato ormai con la data di scadenza. Questo però non dovrebbe rallentare il rinnovamento del parco auto, probabilmente lo agevolerà, ma saranno i prossimi 2 anni a dirlo, soprattutto con l’ entrata in vigore dei nuovi limiti sulle emissioni a settembre 2019. Nel mentre il mercato dell’ usato, probabilmente, non verterà più su auto da 5 a 6 anni per sostituire auto da 11 a 13 anni, bensì si sposterà su auto da 6 a 9 anni, che perderanno ancora più valore, per sostituire auto con più di 13 anni.
Con circa 2 milioni di auto nuove ogni anno, si potrebbe pensare che per rinnovare quasi 40 milioni di veicoli ci vogliano 20 anni, in realtà ne bastano 11, perché, come detto, i possessori di veicoli molto vecchi, per il poco utilizzo che ne fanno, non sono propensi a cambiarli e in più oltre al mercato del nuovo c’è comunque anche l’ usato.
Ci sono voluti anni per sostituire le vecchie benzina con le diesel, dopo 30 anni le diesel hanno raggiunto le benzina, ora cambia tutto, al parco auto serve una rivoluzione ecologica.
Il 2019 ha già indicato la rotta anti-diesel, ma non ha ancora rivelato il vero passaggio ecologico.