Il mercato auto di luglio 2022 salva la faccia chiudendo con un -0,5% rispetto a luglio 2021 ma poteva andare meglio visto il negativo dell’ elettrico. Un mese transitorio dopo tanti negativi e in vista dell’ incertezza economica dell’ autunno. Le elettrificate che negli ultimi 3 anni avevano trainato il mercato questa volta si fermano tranne le “full hybrid”, mentre le benzina si risollevano e il metano si azzera. La crisi 2020-2022 ha un solo dato positivo per il futuro, pochi motori inquinanti venduti in questo periodo.
Con il ritorno degli incentivi probabilmente il mercato ha salvato la faccia, ma l’ ha abbruttita con motori inquinanti.
Dai dati unrae vediamo che le ibride tutto sommato con il loro +12,6% non vanno male anche perché sono le regine del mercato e quindi fare un +12,6 % non è minimamente avvicinabile dal +8,9% delle benzina. Questa volta le “full hybrid” vincono nettamente sulle mild hybrid come percentuale di incremento sull’ anno precedente. Non dimentichiamo però che la linea tracciata è quella di non vendere più auto con motore a scoppio entro il 2035, quindi, di fatto, comprare un’ auto con motore termico nel 2026 vorrà dire comprare un’ auto fuori mercato. Probabilmente vedremo il picco massimo delle ibride nel 2024, quindi fra non molto, dopodiché, saranno le plug-in a trainare sempre di più questa tecnologia forse fino al 2028.
L’ ibrido è l’ alimentazione dominante, questo mese, dopo 5 mesi di fiacca, rialza la testa con un deciso +12,4% su luglio 2021, sempre primo posto per alimentazione, ma, come detto, in pratica già obsoleto.
Con gli equilibri mondiali in cambiamento chissà quando vedremo sparire anche le mild hybrid, visto anche la promessa di FIAT di non produrre più diesel e benzina addirittura già dal primo luglio di quest’ anno. Sempre deludente il dato diviso tra full hybrid e mild hybrid, 8,8 % full e 24,2 % mild.
Un vero peccato dunque che 2 terzi delle immatricolazioni siano ibride “leggere”, ma insieme (e senza plug-in) detengono il 33,0 % del mercato su base annua. Superato quindi, e di molto, il fatidico 30%, ma non raggiungeranno mai le percentuali viste per il diesel anni addietro, cioè non raggiungeranno mail il 59% e nemmeno il 50%. Con le plug-in, le ibride sono al 38,3 % su base annua e probabilmente sarà il 40% la quota di riferimento per quanto riguarda il picco raggiungibile dalle ibride.
Toyota rimane in corsa con Yaris Cross, ma non è più “quella di una volta” sempre davanti a tutte, ora quasi sempre dietro alle irraggiungibili mild hybrid Fiat Panda e Lancia Ypsilon e questo mese anche Fiat 500.
Finalmente Toyota ha il suo elettrico Bz4x per il mercato europeo (così sembra), ma non è ancora chiaro il suo potenziale di vendite.
L’ esistenza delle ibride “leggere” è una sconfitta, ma almeno, dopo 4 anni le diesel ibride sono solo al 4,3 % di quote di mercato su base annua e la loro corsa si è finalmente fermata.
Dal 2020 il grafico EcomobilityIdea per le ibride riporta i dati senza plug-in, ma ci sono comunque le mild hybrid. Come si può vedere dal grafico, il 2022 non è partito bene, dopo si è mantenuto a livelli dello scorso anno. Da tenere d’ occhio
Questo mese “soffocano” anche le auto GPL, -6,2 % su luglio 2021, non grave perché comunque resta l’ ultima certezza delle alimentazioni fossili con una quota di mercato che sale all’ 8,5 %. Gli automobilisti stanno dando un’ ultima chance al GPL, ma quanto potrà durare?
Ennesimo disastro per le immatricolazioni di auto a metano, un altro pesantissimo negativo, -69 % su luglio 2021, tra i peggiori di sempre e quota di mercato all’ 1 % su base annua, mai così in basso. Le immatricolazioni sono al minimo storico, l’ anno scorso la quota di mercato su base annua era al 2,3%, si è più che dimezzata e quasi azzerata. Verrà sostituito dall’ idrogeno? Probabilmente dal GPL stesso. Ora si può dire ufficialmente che il 2022 sarà il peggior anno di sempre per il metano.
GPL+metano ancora sotto il 10%, si fermano al 9,5% di quota mercato, tutto sommato non male, ma, di fatto, tenuta in piedi dalle sole GPL. Il 2022 sarà un fuoco di paglia per le alimentazioni a gas? No, perché il GPL sembra non voler mollare i suoi estimatori.
Diesel al quarantasettesimo negativo consecutivo, -10,1 % su luglio 2021, quota di mercato sale al 20,7% su base annua, praticamente un terzo rispetto a 4 anni fa. Non vedremo più grandi vendite di auto diesel né nei prossimi mesi, né mai più.
La benzina si converte all’ ibrido, mentre il diesel va a morire. Dopo 47 negativi le ibride diesel sono appena al 4,3 % di quota su base annua e questa quota, decimo più, decimo meno, sembra il limite di questa tecnologia fuori mercato. Sarà interessante vedere come adesso si muoverà il mondo nei confronti di quasi 4 anni di immatricolazioni diesel sempre al ribasso, ma milioni di auto diesel ancora in circolazione: pezzi di ricambio, tagliandi, preparazione professionale, assistenza in genere.
La data di scadenza per il motore termico è fissata per il 2035, per il diesel il conto alla rovescia è iniziato già da anni ed è più veloce del previsto, ora è tempo di pensare a tutta la gestione da post “zero nuove immatricolazioni di auto diesel”.
L’ andamento del prezzo diesel e benzina lo trovate nell’ articolo dedicato.
Dati del Ministero dello Sviluppo Economico dell’ ultimo mese:
Differenza diesel-benzina prezzo netto attuale: 1.212,40 – 1134,97 = -77,43 millesimi.
(Petrolio 15 luglio 2022 94,37 $)
Record prezzo netto diesel 1.249,37, benzina 1.188,94 (giugno 2022)
La discesa delle solo-benzina si ferma clamorosamente, quindi di nuove immatricolazioni solo-benzina per il 2023 ne vedremo ancora molte? Questo mese +8,9 % su luglio 2021, e quota di mercato su base annua in leggera risalita al 27,9%. Dopo tanti negativi forse si tratta solo di un rimbalzo isolato, le solo-benzina entro pochi mesi non dovrebbero più esistere, saranno sostituite da ibride e ibride leggere, ma anche da ibride plug-in.
Diesel e benzina risalgono incredibilmente al 48,6 % (+0,7 in 2 mesi), paradossale proprio dopo l’ annuncio ufficiale da parte dell’ Europa sul divieto di vendere auto diesel, benzina ed ibride dal 2035. Il destino del motore a scoppio è ormai scritto e, di fatto, la sua dipartita avverrà ben prima del 31 dicembre 2034. Il 2023, quindi fra pochi mesi, la rivoluzione elettrica dovrebbe essere compiuta, ma sarà davvero così?
Il parco auto sta cambiando radicalmente e deve cambiare in favore dell’ aria che respiriamo. Dobbiamo parlare di più di Elettriche+fotovoltaico+Accumulo!
L’ eco incentivo per elettriche e plug-in riparte, ma forse non è più indispensabile perché in molti, anche senza incentivo, non intendono comprare auto “vecchie”.
Elettriche deludenti, solo 3.617 nuove immatricolazioni in un mese per un pesante -29,2% rispetto a luglio 2021. Questa volta la crescita elettrica è nettamente inferiore a quella delle ibride di 4 anni fa (8.373 immatricolazioni ibride a luglio 2019), c’è da sperare che sia solo un ritardo di consegne e che presto tornino a fare di meglio. Quota di mercato che sale al 3,6 % rispetto al 3,3 di maggio (ibride al 5,2% a luglio 2019).
Tesla è la grande assente della Top-10, mentre super confermata Fiat 500 ormai stabile al primo posto, a seguire Smart ForTwo, Renault Twingo e la new-entry di casa Renault Megane, mentre indietreggiano Peugeot 208 e si perdono le tracce di Dacia Spring e Renault Zoe. C’è da esser contenti per le new-entry Cupra Born, Ford Mustang Mach-E e Opel Mokka perché alimentano l’ offerta.
I numeri e l’andamento del mercato delle elettriche sono comunque simili alle altre alimentazioni, fanno parte del quotidiano ed infatti anche la rete di ricarica copre ormai quasi tutto il territorio italiano. Con prezzi d’ acquisto più bassi, autonomia leggermente più lunga e ampliamento listino city car elettriche, le auto a combustione non avranno più motivo di esistere (quote di mercato su base annua 3,6% contro 1,0% del metano che esiste da 50 anni).
Dal grafico EcomobilityIdea si vede come il 2022 sarebbe dovuto andare molto meglio, doveva essere la svolta prime dell’ affermazione definitiva nel 2023 e invece c’è stato un passo indietro
L’ ibrido Plug-in per la quinta volta dopo mesi di crescita esponenziale, segna un altro negativo, -19,2 % su luglio 2021. Nonostante questo, un importante numero di nuove immatricolazioni, 5.133, cioè 7,5 volte le immatricolazioni a metano.
Le ibride plug-in sono l’ anello mancante tra motori termici ed elettriche, nonostante i leggeri negativi di questi mesi scendono di poco come quota di mercato su base annua, 5,3 %. Le ibride plug-in 2.0 dovrebbero avere 120 / 130 km di autonomia in elettrico con possibilità di ricarica fast e motore endotermico di supporto per altri 400 / 420 km, non c’è più bisogno di motori termici enormi, pesanti ed inquinanti e di autonomie di 1.000 km (nessuno viaggia più di 800 km senza sosta), vuoi l’ elettrico per tutti ed emissioni ridotte, devi proporre plug-in con oltre 100 km di autonomia elettrica e ricarica come una qualsiasi elettrica.
Viaggiare ad emissioni zero si può e si può scegliere il modello che più piace a noi e al nostro portafoglio!
Vi consiglio questa esperienza plug-in per esser sicuri di comprare l’ auto giusta per le vostre esigenze e tasche.
Dal grafico EcomobilityIdea si può percepire come mancasse proprio questa tecnologia, da pochissime immatricolazioni ad un balzo così importante in poco tempo (da settembre 2020). Un leggero calo questi mesi, ma non è che il mercato vada a gonfie vele nemmeno per le altre alimentazioni, per ora “un quasi pareggio” con il 2021.
A luglio 2022 Plug-in ed Elettriche -23,7 % su luglio 2021 e 8.750 immatricolazioni “ricaricabili”! Quota di mercato Elettriche+plug-in sale all’ 8,9 % comunque davanti alle GPL.
Grazie a EcomobiliyIdea, perché solo qui troverete il grafico dell’ andamento di Elettriche+plug-in. Purtroppo, a parte gennaio e febbraio, si può notare come l’ andamento 2022 sia sempre sotto al 2021.
Idrogeno ancora non pervenuto, inesistenti! Sono anni che c’è questa possibilità, ma, rimane ancora un’ idea, tranne qualche auto prova Toyota Mirai o Hyundai Nexo, la casella è sempre a zero. Ci sarà un il tempo dell’ idrogeno prima o dopo il 2035 o è già tempo di rimetterlo nel cassetto?
Purtroppo sale la media ponderata unrae sulle emissioni CO2 di auto all’ acquisto. Da 128,6 di gennaio 2021 ora si attesta a 120,0, in peggioramento rispetto al mese scorso e in peggioramento rispetto a luglio 2021, +0,7%, non ci siamo! Ci aspettavamo ad oggi almeno 105g di CO2 per km, invece sembra un miraggio.
Dati 2022-2021-2020-2019-2018: rispetto al 2018 il mercato auto di oggi è completamente stravolto. L’ unica alimentazione che, tra alti e bassi, sembra invariata è il GPL, mentre diesel, benzina e metano stanno per comparire sostituite da ibride, plug-in ed elettriche.