Il mercato auto di aprile 2022 è stato un altro disastro, -32,8% rispetto ad aprile 2021. Se ad aprile 2021 eravamo a fine ondata epidemica, ad aprile 2022 conta l’ approvvigionamento delle materie prime causa guerra, nuovi lockdown in Cina e conseguente instabilità, sfiducia, ma anche con il paradosso che gli ordinativi in certi casi ci sono ma non si riesce ad evaderli in tempi “normali”. Da 2/3 anni ci sono 2 facce della medaglia con differenze sempre più marcate: le elettrificate, ibride, plug-in ed elettriche resistono, per la verità non benissimo negli ultimi 2 mesi, mentre crollano le vecchie alimentazioni con il GPL che prova a resistere. La crisi 2020-2022 ha un solo dato positivo per il futuro, pochi motori inquinanti venduti in questo periodo.
Gli incentivi per auto sono di nuovo a zero dopo che per un breve periodo era tornati per i veicoli L a zero emissioni, invece di aumentare certe “spese”, il governo dovrebbe pensare ai veicoli a zero emissioni.
Dai dati unrae vediamo, da più di un anno, come le benzina stiano per essere completamente sostituite dall’ ibrido anche se le mild hybrid sono in numero maggiore rispetto alle full-hybrid, mentre il diesel è morto da tempo. Il paradosso però è che la linea tracciata è quella di non vendere più auto con motore a scoppio entro il 2035, quindi, di fatto, comprare un’ auto con motore termico nel 2026 vorrà dire comprare un’ auto fuori mercato. Probabilmente vedremo il picco massimo delle ibride nel 2024, dopodiché, saranno le plug-in a trainare sempre di più questa tecnologia fino almeno al 2028.
Per ora l’ ibrido è l’ alimentazione dominante, ma dopo anni, per il terzo mese consecutivo, in negativo, -18,0% su aprile 2021, ancora primo posto per alimentazione, ma, come detto, in pratica già obsoleto.
Con gli equilibri mondiali in cambiamento chissà quando vedremo sparire anche le mild hybrid. Da un po’ di tempo unrae scorpora anche i dati tra full hybrid e mild hybrid e il risultato è molto deludente, 9,2 % full e 24,9 % mild.
Un vero peccato dunque che 3 quarti delle immatricolazioni siano ibride “leggere”, ma insieme (e senza plug-in) detengono il 34,1 % del mercato su base annua. Superato quindi, e di molto, il fatidico 30%, ma non raggiungeranno mai le percentuali viste per il diesel anni addietro, cioè non raggiungeranno mail il 59% e nemmeno il 50%. Con le plug-in, le ibride sono al 39,2 % su base annua, comunque impensabile solo 3 anni fa.
Toyota torna a farsi sentire con Yaris Cross e questo mese si piazza seconda dietro all’ irraggiungibile mild hybrid Fiat Panda.
Toyota senza un’ elettrica sul mercato europeo sembra destinata a perdere sempre più quote di mercato, staremo a vedere ora con la crisi in essere come si muoverà il mercato delle fossili. Intanto tra le plug-in spunta Rav4.
L’ esistenza delle ibride “leggere” è una sconfitta, ma almeno, dopo 2 anni le diesel ibride sono solo al 4,2 % di quote di mercato su base annua.
Dal 2020 il grafico EcomobilityIdea per le ibride riporta i dati senza plug-in, ma ci sono comunque le mild hybrid. Come si può vedere dal grafico, il 2022 non è partito bene e questo mese va anche peggio. Da tenere d’ occhio
Questo mese non ce la fanno nemmeno le auto GPL, -23,2 % su aprile 2021, scricchiola quindi anche l’ ultima certezza delle alimentazioni fossili, la quota di mercato è all’ 8,6 %, in calo di 0,3 punti percentuali. Gli automobilisti stanno dando un’ ultima chance al GPL, ma quanto potrà durare con i prezzi dei carburanti in risalita?
Disastro totale per le immatricolazioni di auto a metano, pesantissimo negativo, -73,2 % aprile 2021, il peggiore di sempre, come il peggior numero di immatricolazioni mensili e quota di mercato demolita, solo 1,1 su base annua. In un momento in cui benzina e diesel vengono abbandonate per il metano va molto peggio, le immatricolazioni sono al minimo storico. Verrà sostituito dall’ idrogeno? Probabilmente dal GPL stesso. Il 2022 sarà il peggior anno di sempre per il metano? Ormai è quasi certo che sarà il peggior anno di sempre il metano.
GPL+metano tornano sotto il 10%, si fermano al 9,7% di quota mercato, tutto sommato non male, ma, di fatto, tenuta in piedi dalle sole GPL. Il 2022 sarà un fuoco di paglia per le alimentazioni a gas?
Diesel al quarantaquattresimo negativo consecutivo, -35,5 % su aprile 2022, quota di mercato stabile al 20,9% su base annua, inutile dire ormai che il diesel è fuori mercato.
Di questo passo sarà sempre più difficile vedere grosse vendite di auto diesel nei prossimi mesi.
La benzina si converte all’ ibrido, mentre il diesel va a morire. Dopo 44 negativi le ibride diesel sono appena al 4,2 % di quota su base annua, segno che è una tecnologia su un binario morto. Sarà interessante vedere come adesso si muoverà il mondo nei confronti di 3 anni e mezzo di immatricolazioni diesel sempre al ribasso, ma milioni di auto diesel ancora in circolazione.
La data di scadenza per il motore termico è stata fissata al 2035, per il diesel il conto alla rovescia è iniziato già da anni ed è più veloce del previsto, ora è tempo di pensare a tutta la gestione da post “zero nuove immatricolazioni di auto diesel”.
L’ andamento del prezzo diesel e benzina lo trovate nell’ articolo dedicato.
Dati del Ministero dello Sviluppo Economico dell’ ultimo mese:
Differenza diesel-benzina prezzo netto attuale: 971,60 – 1082,38 = -110,78 millesimi, differenza massima tra i 2 con il diesel che rimane vicino al record del mese scorso mentre la benzina scende
La discesa delle solo-benzina si fa importante ed è sempre più marcata dall’ assenza di nuovi modelli e dal nascere di modelli ibridi, questo mese -42,9 % su aprile 2021, e quota di mercato su base annua stabile al 27 %. Anche le solo-benzina entro pochi anni non esisteranno più, ma saranno sostituite da ibride e ibride leggere, ma anche da ibride plug-in.
Diesel e benzina, stabili al 47,9% ma è ancora un leggero rimbalzo dovuto ai ritardi di immatricolazione delle altre tipologie di auto, vedasi elettriche causa incertezza su incentivi statali, materie prime e crisi ucraina. Il tracollo del motore endotermico è totale, la quota di mercato sotto al 50 % è la svolta definitiva per innovazioni e nuove soluzioni da parte delle case automobilistiche. Nel 2023, quindi fra meno di un anno, la rivoluzione elettrica sarà compiuta.
Il parco auto sta cambiando radicalmente e deve cambiare in favore dell’ aria che respiriamo. Dobbiamo parlare di più di Elettriche+fotovoltaico+Accumulo!
L’ eco incentivo per elettriche e plug-in riparte, ma forse non è più indispensabile perché in molti, anche senza incentivo, non intendono comprare auto “vecchie”.
Elettriche “in ritardo”, solo 3.050 nuove immatricolazioni in un mese e -37,2% rispetto ad aprile 2021. Questa volta la crescita elettrica è inferiore a quella delle ibride di 4 anni fa (9.444 immatricolazioni ibride a aprile 2019), ma c’è da considerare la crisi, quindi speriamo che presto tornino a fare di meglio. Quota di mercato stabile al 3,3 % (ibride al 5,1% ad aprile 2019).
Scompare Tesla dopo il primo posto del mese scorso con la Model Y, per tanto Fiat 500 si riprende il primo posto, Smart ForTwo e Dacia Spring, a seguire Renault Zoe e Volkswagen ID.4.
I numeri delle elettriche sono comunque simili alle altre alimentazioni, fanno parte del quotidiano ed infatti anche la rete di ricarica copre ormai quasi tutto il territorio italiano. Con prezzi d’ acquisto più bassi, autonomia leggermente più lunga e ampliamento listino city car elettriche, le auto a combustione non avranno più motivo di esistere (quote di mercato su base annua 3,3% contro 1,1% del metano).
Dal grafico EcomobilityIdea si vede come qualcosa stia rallentando…
L’ ibrido Plug-in per la seconda volta da parecchio tempo, un altro negativo -17,1 % su aprile 2021. Nonostante ciò, un importante numero di nuove immatricolazioni, 5.552, cioè 6,5 volte le immatricolazioni a metano.
Le ibride plug-in sono l’ anello mancante tra motori termici ed elettriche, nonostante il negativo di questo mese salgono al 5,1 % di quota di mercato su base annua. Le ibride plug-in 2.0 dovrebbero avere 120 km di autonomia in elettrico con possibilità di ricarica fast e motore endotermico di supporto per altri 430 km, non c’è più bisogno di motori termici enormi, pesanti ed inquinanti e di autonomie di 1.000 km, vuoi l’ elettrico per tutti ed emissioni ridotte, devi proporre plug-in con oltre 100 km di autonomia elettrica e ricarica come una qualsiasi elettrica.
Viaggiare ad emissioni zero si può e si può scegliere il modello che più piace a noi e al nostro portafoglio!
Vi consiglio questa esperienza plug-in per esser sicuri di comprare l’ auto giusta per le vostre esigenze e tasche.
Dal grafico EcomobilityIdea si può percepire come mancasse proprio questa tecnologia, da pochissime immatricolazioni ad un balzo così importante in poco tempo.
Ad aprile 2022 Plug-in ed Elettriche -25,6 % su aprile 2021 e 8.602 immatricolazioni “ricaricabili”! Quota di mercato Elettriche+plug-in sale all’ 8,4 %.
Grazie a EcomobiliyIdea, perché solo qui troverete il grafico dell’ andamento di Elettriche+plug-in
Idrogeno ancora non pervenuto, inesistenti! Sono ormai 3 anni che c’è come possibilità, ma, tranne qualche auto prova Toyota Mirai o Hyundai Nexo, la casella è sempre a zero. Ci sarà un il tempo dell’ idrogeno o è già tempo di rimetterlo nel cassetto?
Torna a scendere la media ponderata unrae sulle emissioni CO2 di auto all’ acquisto. Da 128,6 di gennaio 2021 ora si attesta a 119,6, in peggioramento rispetto il mese scorso pertanto molto deludente. Ci aspettavamo un avvicinamento almeno ai 105g di CO2 per km, invece dobbiamo aspettare ancora.
Dati 2022-2021-2020-2019-2018: rispetto al 2018 il mercato auto di oggi è completamente stravolto. L’ unica alimentazione che, tra alti e bassi, sembra invariata è il GPL, mentre diesel e metano stanno per scomparire sostituite da ibride, plug-in ed elettriche.